Il cambio di strategia di Apple, consistente nella decisione di dotare i suoi computer
Macintosh di una piattaforma hardware aderente al design Intel x86 dopo 10 anni di adozione dell'architettura
PowerPC di Motorola, potrebbe esporre i suoi computer agli attacchi degli hacker in misura molto maggiore rispetto al passato.
Lo ha affermato
Oliver Friedrichs, che è un senior manager presso Symantec
Corporation: il punto focale della vicenda è rappresentato dalla maggiore familiarità che hanno i pirati informatici con l'architettura x86 di Intel rispetto a quella PowerPC di Motorola, essendo essi forti della documentazione reperibile in Rete e dell'esperienza accumulata negli anni con gli attacchi agli ambienti Windows, storicamente legati a Intel x86.
Apple, dal canto suo, fa sapere che le tecnologie finalizzate alla sicurezza, tipiche dei Sistemi Operativi Mac OS X eseguiti su PowerPC, saranno trasferite senza problematica alcuna nelle versioni dell'OS concepite per la nuova architettura.
Ricordiamo che Apple ha annunciato nel Giugno 2005 il passaggio graduale dei suoi Mac allo schema x86 e che la transizione sarà completata, in base alla sua pianificazione, alla fine del 2007.
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