L'uso della GPU per effettuare alcune tipologie di calcolo richieste da molti programmi odierni, soprattutto in ambito multimediale, inizia a diventare una
tecnica abbastanza diffusa poichè presenta indubbi vantaggi. Grazie a questa approccio, noto in letteratura con l'acronimo di GPGPU (General Purpose
computation using GPU), infatti, i tempi di elaborazione vengono ridotti drasticamente utilizzando le innate capacità di parallelizzazione delle GPU, anche di
fascia mainstream, che sono oggi installate nei PC il cui costo complessivo non supera la soglia dei 1000 euro.
Come per il mercato delle schede grafiche discrete indirizzate al 3D gaming, anche nel mercato delle soluzioni grafiche orientate all'ambito GPGPU sono
presenti essenzialmente due soli player: NVIDIA, con la sua tecnologia proprietaria CUDA, e ATI, che ha preferito un approccio Open Source, con
la propria implementazione di OpenCL.
Pur presentando sulla carta caratteristiche simili, la tecnologia di NVIDIA sembra riscuotere maggior successo tra le software house, non soltanto perché
l'azienda californiana offre un miglior supporto per lo sviluppo, con una linea evolutiva della piattaforma meglio calibrata, ma anche perché l'hardware
firmato NVIDIA (che in questo ambito coincide con la linea di processori grafici Quadro) è sicuramente molto più diffuso in ambito professionale del
corrispettivo di ATI.
Esiste ad oggi già un discreto numero di applicazioni che sfruttano il paradigma GPGPU, soprattutto in ambito editing di contenuti multimediali in formato
digitale. Tra esse occupano senza dubbio alcuno una posizione di primo piano i prodotti appartenenti alla categoria appena menzionata più utilizzati dai
professionisti e creativi in ambiente Microsoft Windows e Apple Mac OSX, ovvero Adobe Photoshop e Abobe Premiere.
Adobe fin dalla versione CS3 dei suoi prodotti ha adottato tecniche atte a utilizzare la GPU della scheda grafica per l'accelerazione di alcune operazioni
completate in precedenza esclusivamente tramite l'uso della CPU. Con la versione CS4 è stato ampliato ulteriormente il numero di operazioni nella quali viene
coinvolta la GPU: un ulteriore contributo è arrivato simultaneamente da diversi plug-in di terze parti, in particolare per Premiere, che hanno consentito un considerevole abbattimanto dei tempi necessari al rendering degli effetti video, grazie proprio alla esecuzione dei calcoli con la GPU.
I requisiti di natura hardware e software necessari per abilitare l'accelerazione tramite GPU in abbinamento ai prodotti Adobe fino alla versione CS4 inclusa
sono essenzialmente:
- Una gpu con supporto di OpenGL;
- Un frame buffer di almeno 128MB di RAM (o di 256MB per prestazioni ottimali);
- Un driver video che supporti OpenGL 2.0 e Shader Model 3.0.
Di conseguenza, un ampio numero di schede video orientate al mercato consumer di entrambi i maggiori produttori sono supportate, anche se alcune funzionalità
relative all'accelerazione offerte da Premiere sono riservate ai soli prodotti per workstation professionali di NVIDIA.
Da pochi mesi è disponibile una versione rinnovata dei software di punta della linea Adobe, la suite Creative Suite 5, o CS5, che integra, oltre ad un più evoluto
supporto delle tecniche di GPGPU in tutti i componenti chiavi dello stream di produzione del content multimediale, un nuovo componente di rendering per
Premiere denominato Mercury Playback Engine (MPE).
MPE è un motore nativo a 64-bit, multi-core e con accelerazione GPU che offre esperienze di editing in
tempo reale grazie all'utilizzo della GPU. Gli effetti più impiegati tra gli utenti abituali del prodotto di Adobe sono stati riprogettati per poter essere
eseguiti con Mercury; ad esempio effetti quali la correzione del colore, lo strumento di trasparenza Ultra e il controllo dell'animazione sono eseguiti in
tempo reale.
Con la versione di Premiere inclusa in CS5 Adobe ha ristretto enormemente il numero di GPU supportate, e in particolare ha riservato l'uso di Mercury
esclusivamente alle GPU compatibili con CUDA, escludendo quindi tutti i prodotti di ATI e numerose schede grafiche di fascia consumer della stessa NVIDIA, ad
eccezione della GeForce GTX 285 (tra l'altro supportata pienamente solo con l'ultimo update), come si evince consultando questo documento ufficiale Adobe.
La scelta di Adobe non ha molto probabilmente avuto grosse ripercussioni sugli studi professionali di editing video, già dotati di soluzioni grafiche in architettura Quadro, ma ha nel contempo negato i benefici dell'MPE a tutti i piccoli professionisti del settore e ai semplici appassionati, costringendoli all'acquisto di nuovo hardware anche
nel caso in cui fossero già in possesso di una GPU con caratteristiche degne di rispetto anche se appartenenti al mercato consumer.